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Cronica di Matteo Villani: A miglior lezione ridotta coll'aiuto de' testi a penna (Complete)

9781465676269
213 pages
Library of Alexandria
Overview
Esaminando nell’animo la vostra esortazione, carissimi amici, di mettere opera a scrivere le storie e le novità che a’ nostri tempi avverranno, pensai la mia piccola facultà essere debole a cotanta e tale opera seguire. Ma perocchè la vostra richesta mi rende per debito pronto a ubbidire, e il vostro consiglio aggiugne vigore alla stanca mente; e pensando che per la macchia del peccato la generazione umana tutta è sottoposta alle temporali calamità, e a molta miseria, e a innumerabili mali, i quali avvengono nel mondo per varie maniere, e per diversi e strani movimenti,e tempi; come sono inquietazioni di guerre, movimenti di battaglie, furore di popoli, mutamenti di reami, occupazioni di tiranni, pestilenzie, mortalità e fame, diluvi, incendi, naufragi e altre gravi cose, delle quali gli uomini, ne’ cui tempi avvengono, quasi da ignoranza soppresi, più forte si maravigliano, e meno comprendono il divino giudicio, e poco conoscono il consiglio e ’l rimedio dell’avversità, se per memoria di simiglianti casi avvenuti ne’ tempi passati non hanno alcuno ammaestramento: e in quelle che la chiara faccia della prosperità rapporta non sanno usare il debito temperamento; rischiudendo sotto lo scuro velo della ignoranza l’uscimento cadevole, e il fine dubbioso delle mortali cose. Onde pensando che l’opera puote essere fruttuosa, e debba piacere per li naturali desideri degli uomini, mi mossi a cominciare, per esempio di me uomo di leggieri scienza, ad apparecchiar materia a’ savi di concedere del loro tempo alcuna parte, per lasciare agli altri memoria delle cose appariranno di ciò degne a’ loro temporali, e a’ meno sperti speranza con fatica e studio da poter venire a operazioni virtudiose, e a coloro che avranno più alto ingegno, materia di ristrignere su brevità, e con più piacere degli uditori, le nostre storie. Ma perocchè ogni cosa è imperfetta e vana senza l’aiuto della divina grazia, chiamiamo in nostro aiuto la carità divina, Cristo benedetto; il quale è in unità col Padre e con lo Spirito Santo, vive e regna per tutti i secoli, e dà cominciamento e mezzo e termine perfetto a ogni buona operazione. Trovasi nella santa Scrittura, che avendo il peccato corrotto ogni via della umana carne, Iddio mandò il diluvio sopra la terra: e riservando per la sua misericordia l’umana carne in otto anime, di Noè, e di tre suoi figliuoli e delle loro mogli nell’arca, tutta l’altra generazione nel diluvio sommerse. Dappoi per li tempi multiplicando la gente, sono stati alquanti diluvi particolari, mortalità, corruzioni e pistolenze, fami e molti altri mali, che Iddio ha permesso venire sopra gli uomini per li loro peccati. Tra le quali mortalità troviamo venute le più gravi l’una al tempo di Marco Aurelio, Antonio e Lucio Aurelio Commodo imperadori, gli anni di Cristo 171, la quale cominciò in Babilonia d’Egitto, e comprese molte provincie del mondo. E tornando L. Commodo colle legioni de’ Romani delle parti d’Asia, parea combattesse ostilemente per la loro infezione gli uomini delle provincie ond’elli passavano: e a Roma fece grave sterminio de’ suoi abitanti. E l’altra venne al tempo di Gallo Ostilio Augusto, e Bolusseno suo figliuolo, occupatori dello imperio, e gravi persecutori de’ cristiani, la quale cominciò gli anni di Cristo 254, e durò, ritornando di tempo in tempo, intorno di quindici anni: e fu di diverse e incredibili infermitadi, e comprese molte provincie del mondo. Ma per quello che trovar si possa per le scritture, dal generale diluvio in qua, non fu universale giudicio di mortalità che tanto comprendesse l’universo, come quella che ne’ nostri dì avvenne. Nella quale mortalità, considerando la moltitudine che allora vivea, in comparazione di coloro che erano in vita al tempo del generale diluvio, assai più ne morirono in questa che in quello, secondo la estimazione di molti discreti.