Angiola Maria
Storia domestica
Giulio Carcano
9781465655790
100 pages
Library of Alexandria
Overview
Quel giorno era una domenica. — Dalle sponde e per le costiere de' monti che coronano le acque tranquille del lago di Como, s'udiva a intervalli ripetersi per l'aria e confondersi, a cento distanze, quasi in allegro accordo, uno scampanare di festa dai paesetti, de' quali è seminata quella beata parte di terra. Il più bello di quella scena, la ridente prospettiva di tanti villaggi che illuminati dal sole si specchiano nelle onde, quel misto di luce e di colori, quelle indefinite temperanze di vapori e d'ombre, tutto ciò sfida del pari il pennello del pittore e la magia della parola. Non son altro che poveri casali sparsi qua e là, sul dosso d'una collina, sulla costa d'un monte, o a fior dell'acqua; spicca solamente fra essi qualche casa più alta dell'altre, dipinta di bianco e circondata da una vite verdeggiante, o protetta dal bizzarro fogliame di qualche albero antico. Eppure sono i luoghi che t'accontentan l'occhio e il cuore, e che, veduti una volta, non sai più dimenticare. Al solo volger dello sguardo, su d'ogni punta che si prolunga nell'acqua, vedi bei villaggi distendersi a lungo della sponda, l'uno più dell'altro pittoresco e ameno, che sembrano sorti fuor del lago per incantesimo: su di ciascuna riva, su di ciascun'erta, arrestano la tua attenzione nobili e vasti palazzi degni di principi, a' quali ascendi per un ampio ordine di scaglioni; villette solitarie ed eleganti, che s'elevano al piede o sul fianco della montagna, ricinte di giardini tutti in fiore, adorne di piante rare e strane, consolate d'ombre perenni; più in su, la meschina casupola del montanaro e l'angusto suo campicello; poi la costiera si fa più ripida; spesseggiano gli arboscelli, e salendo ancora, non discerni che larghi strati bigiognoli d'ardesia, erbe grame che ne tappezzano i fianchi, e il saltellare d'acque montane. — Dall'una all'altra parte ti si presentano innanzi, ad uno, a due, a tre, i paesetti, quale sopra una pendice boscosa, quale sopra un ciglione tagliato a perpendìcolo, o in un seno di lago, o a cavaliere d'una roccia nuda e sporgente; mucchi di case, che ti sembran colà annidate per un giuoco dell'uomo: e se sollevi gli occhi fino a' vertici più alti, vedi disegnarsi nell'azzurro del cielo i contorni d'un'antica chiesa votiva, ch'è solitaria custode delle valli sottoposte. Eccoti in faccia un bel promontorio, coronato d'alcuni gruppi di pini, ove dal poggio fino alla scesa siede il più vago paese che ti si dipinga alla veduta; scena pittoresca di case modeste e tranquille, d'ombrosi vigneti e d'orti aprichi; pacifico asilo che seduce e invita nel suo seno l'uomo stanco delle cose di quaggiù. E dietro a questo superbo spettacolo d'acque, di piante e d'abitari, vedi altri monti; e dietro a quelli, altre cime, le Alpi; poi tutto l'orizzonte lucido e fiammeggiante, il sole che sparge una luce infinita, purissima sull'inquieta superficie del lago, e regna nel mezzo del cielo in tutta la solennità del suo splendore, come lo sguardo di Dio che si riposa sulla terra per risvegliarla alla vita. — Oh! per dire una sì gran maraviglia ci vuol ben altro che la mia povera penna.