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Il tesoro di Donnina

9781465654441
100 pages
Library of Alexandria
Overview
Gran bella mattinata davvero! Chi direbbe che siamo in dicembre e quasi alle porte di gennaio, vedendo questo cielo azzurro e questo sole in gran pompa di raggi? È molto se l'aria frizzante fa pensare a novembre, e pure la neve è raccolta qua e là a monticelli nel cortile, ed i diacciuoli si appendono con civetteria alle grondaie e riflettono i colori dell'arcobaleno entro i nidi deserti delle rondini. Gran bella mattinata davvero, perchè annunzia un giorno ancora più bello — il Natale. Per le vie è un gran silenzio, ma un silenzio dolce, il silenzio della gioia, assai più profonda e più pura quando tace che quando schiammazza. Non uno strider di ruote, non uno scalpitar di cavalli, e nemmeno quel sordo mormorio lontano, che segnala il ridestarsi della vita cittadina. Gli è che la vita della città è oggi la vita del focolare; gli è che migliaia di uomini, i quali forse fino ad ieri non ebbero se non buone o cattive passioni, si ricordano d'essere padri, mariti, fratelli, e di aver degli affetti: gli è che la società e la famiglia — due mondi che spesso roteano in un'orbita differente — si sono incontrate. Qui, nel cortile in cui ci siamo introdotti, la segreta vitalità del silenzio si indovina meglio; fra le alte mura che separano questo luogo dal resto del mondo, e gli danno aria d'un chiostro, lo spirito è un maliardo più attento, l'immaginazione un cavallo di battaglia più focoso. Noi ci sentiamo qui padroni del segreto di Asmodeo, e ci trastulliamo a scoperchiare le case per ritrovarvi i diversi aspetti d'una stessa gioia, per udirvi le stesse vocette infantili che confrontano i doni del Bambino che è venuto, e si anticipano le dolcezze di quelli dei Re Magi, che hanno ancora da venire, fantasticandone il reame di confetti e di cavallucci. È la stessa nota da per tutto: due labbruzzi che interrogano, un volto sereno di madre che guarda amorosamente, e mille domande, e mille risposte che si compendiano alla stessa maniera — un bacio sopra una guancia color di rosa. La reggia ed il tugurio sono pieni della stessa dolcezza: l'infanzia che schiamazza, la vecchiaia che sorride. Da per tutto è la festa del focolare; il tizzo che arde nel camino scoppietta allegramente per rispondere alle ciancie dei vecchi fanciulli che si scaldano al suo fuoco; però che oggi più di ieri ogni uomo si senta vicino all'infanzia — e non gli state a dire che egli non crede ai Re Magi, è facile che non vi dia ascolto. Accanto a queste gioie, vi è il dolore, vi è di peggio: la noia; — accanto ai felici che specchiano il loro sorriso nelle papille attonite dei bambini, vi ha chi dorme fino a tardo mattino un sonno greve, agitato dalle nauseabonde immagini dell'orgia della vigilia, e nondimeno più dolce del ridestarsi che lo attende; vi è la casa che non ha teste ricciute e bionde; vi è il cuore vuoto d'affetti e sordo agli echi d'una gioia tranquilla.... Ma l'Asmodeo che ci ha confidato il suo segreto non ci ha dato la sua malignità, e noi vogliamo pure illuderci che alcuna miseria non oscuri il sole di questo giorno, se per ciò non occorre altro che chiudere bonariamente gli occhi.