La spedizione di Carlo VIII in Italia
Marino Sanuto
9781465652973
311 pages
Library of Alexandria
Overview
Nel dare al pubblico, riunita in un solo volume, questa cronaca di Marino Sanuto, debbo giustificare la mia fatica da qualche appunto che mi potrebbe esser fatto. Non è già ch'io possa rimproverarmi difetto di diligenza, ma certamente mi duole di non averla potuta riprodurre così esattamente come uscì di man dell'Autore; e ancora più mi dorrebbe, se alcuno potesse credere diminuito il valore della mia pubblicazione da uno dei plagi più insigni, che la storia della nostra letteratura ricordi. Prima di tutto debbo avvertire, cosa del resto già nota, che finora di questa cronaca si conosce solamente un codice apografo, custodito nella biblioteca nazionale a Parigi (ital., num. 1422, Gaignières, 688). Quel commentario, che il Muratori pubblicò nel volume XXIV del Rerum Italicarum, attribuendolo al nostro Marin Sanuto, dopo i dubbi del Foscarini e le osservazioni del Morelli, fu riconosciuto fattura di Girolamo Priuli. E parimente le notizie del Darù e del De Cherrier avevano a sufficienza mostrato che il codice parigino contiene la cronaca sanutiana; la quale, essendo ormai fatta di pubblico diritto, rende palese testimonianza dell'Autor suo. Quel codice, per concessione della Francia, fu dato a trascrivere nel nostro Archivio di Stato. E si conobbe allora che il codice non era autografo, anzi si disse (dico «si disse», perchè all'illustre storico Gregorovius e a me, che ne abbiamo fatto preghiera, non fu conceduto pur di vedere nonchè di esaminare quel codice), si disse adunque che era di pessima mano. Ma le angustie del tempo, giacchè non voglio mettere in dubbio la perizia del copista, non permisero che la trascrizione riuscisse sufficientemente accurata. E così, tra gli errori asseriti del codice parigino e quelli incontrastabili del moderno copista, le difficoltà della lezione son sì frequenti e in qualche luogo sì forti, che in più d'un caso ho disperato di restituire la dizione genuina del testo. L'originale, a malgrado di ogni ricerca, non si è trovato finora; giova sperare che perduto non sia, ma che giaccia in qualche angolo dimenticato di biblioteca o d'archivio. L'edizione che ho procurata renderà certamente più facili le ricerche; e una nuova edizione, collazionata coll'autografo, potrebbe essere degno preambolo alla grande pubblicazione dei Diarii, che riproduce per l'appunto gli autografi.