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I Misteri Del Castello D' Udolfo

9781465553270
389 pages
Library of Alexandria
Overview
Sulle sponde della Garonna, nella provincia di Guienna, esisteva nell'anno 1584 il castello di Sant'Aubert: dalle sue finestre scoprivansi i ricchi e fertili paesi della Guienna, che si estendevano lungo il fiume, coronati da boschi, vigne ed oliveti. A mezzodì, la prospettiva era circoscritta dalla massa imponente dei Pirenei, le cui cime, or celate nelle nubi, ora lasciando scorgere bizzarre forme, si mostravano talvolta, nude e selvagge, in mezzo ai vapori turchinicci dell'orizzonte, e talora scoprivano le loro pendici, lungo le quali dondolavano grandi abeti neri, agitati dai venti. Spaventosi precipizi contrastavano colla ridente verzura de' prati e delle selve circostanti, e lo sguardo affaticato dall'aspetto di quelle voragini, si riposava alla vista degli armenti e delle capanne dei pastori. Le pianure della Linguadoca si estendevano a tiro di occhio a tramontana ed a levante, e l'orizzonte confondevasi a ponente colle acque del golfo di Guascogna. Sant'Aubert, accompagnato dalla sposa e dalla figlia, andava spesso a passeggiare sulle sponde della Garonna; egli si compiaceva di ascoltare il mormorio armonioso delle sue acque. Aveva altre volte conosciuto un altro genere di vivere ben diverso da questa vita semplice e campestre; aveva a lungo vissuto nel vortice del gran mondo, ed il quadro lusinghiero della specie umana, formatosi dal suo giovine cuore, aveva subìto le tristi alterazioni dell'esperienza. Nondimeno, la perdita delle sue illusioni non aveva nè scosso i suoi principii, nè raffreddata la sua benevolenza: aveva abbandonata la società piuttosto con pietà che con collera, e si era limitato per sempre al dolce godimento della natura, ai piaceri innocenti dello studio, ed in fine all'esercizio delle domestiche virtù. Discendeva da un cadetto d'illustre famiglia; ed i suoi genitori avrebbero desiderato che, per riparare alle ingiurie della fortuna, egli avesse ricorso a qualche ricco partito, o tentato d'innalzarsi colle mene dell'intrigo. Per questo ultimo progetto, Sant'Aubert aveva troppo onore e troppa delicatezza; e, quanto al primo, non aveva bastante ambizione per sacrificare all'acquisto delle ricchezze ciò ch'esso chiamava felicità. Dopo la morte del padre sposò una fanciulla amabile, eguale a lui per nascita, non meno che pei beni di fortuna. Il lusso e la generosità di suo padre avevano talmente oberato il patrimonio ricevuto in retaggio, che fu costretto di alienarne porzione. Qualche anno dopo il suo matrimonio, lo vendè a Quesnel, fratello di sua moglie, e si ritirò in una piccola terra di Guascogna, dove la felicità coniugale ed i doveri paterni dividevano il suo tempo colle delizie dello studio e della meditazione